7. Energia ed impulso
--- title: IL MONDO A VELOCITA' VICINE A QUELLA DELLA LUCE --- flowchart TD B1([ energia ed impulso non sono grandezze separate]) B1 --> B2([energia ed impulso sono le coordinate di un vettore nello spaziotempo, l'enermoto]) B2 --> B3([la quantità di enermoto è la stessa per tutti gli osservatori.])
Energia ed impulso.
Nello studio del moto di un corpo, oltre alla sua posizione nello spazio in un certo istante di tempo, due grandezze importanti sono la sua energia e l’impulso, o quantità di moto, prodotto della massa per la velocità.
La velocità di variazione dell’impulso è uguale alla forza esercitata, per la seconda legge della dinamica di Newton.
Simmetrie globali e principi di conservazione
Dalle simmetrie dello spazio e del tempo derivano i principi di conservazione delle grandezze fisiche:
le leggi della fisica sono le stesse in ogni istante di tempo
==> invarianza delle leggi fisiche per traslazione temporale
==> principio di conservazione dell’energiale leggi della fisica sono le stesse in ogni punto dello spazio
==> invarianza delle leggi fisiche per traslazione spaziale ==> spazio omogeneo
==> principio di conservazione dell’impulso (prodotto della massa per la velocità)le leggi della fisica sono le stesse in tutte le direzioni dello spazio
==> invarianza delle leggi fisiche per rotazione ==> spazio isotropo
==> principio di conservazione del momento angolare (prodotto di impulso per il raggio di rotazione)
Energia ed impulso di un corpo in moto non sono indipendenti
A velocità vicine a quelle della luce, analogamente a quello che succede per spazio e tempo, energia ed impulso non sono grandezze indipendenti ma le quattro coordinate di un vettore energia-impulso in uno spazio a quattro dimensioni (l’energia è la coordinata temporale, le tre componenti dell’impulso sono le tre coordinate spaziali), chiamato da alcuni autori (Wheeler) *enermoto.
*La lunghezza dell’enermoto è una grandezza invariante, identica per tutti gli osservatori in moto relativo uniforme tra di loro.
Sempre partendo dal fatto che la velocità della luce è una velocità limite, si ricavano le relazioni tra energia ed impulso (quantità di moto) a velocità vicine a quelle della luce, e la relazione tra massa ed energia.
Si trova anche che l’energia totale di un corpo è composta da tre parti:
- energia potenziale dovuta alle eventuali forze esterne
- energia cinetica dipendente dalla velocità del corpo in quel sistema di riferimento
- una energia di base, presente anche quando il corpo è fermo rispetto all’osservatore, proporzionale alla massa a riposo. Più precisamente è uguale alla massa a riposo moltiplicata per il quadrato della velocità della luce.
L’ultimo termine, l’energia a riposo proporzionale alla massa, permette di spiegare il bilancio energetico di tanti fenomeni del mondo microscopico, scoperti successivamente e studiati dalla meccanica quantistica, in cui la materia si trasforma in energia o viceversa.
Principi di conservazione e covarianza
Invece di principi di conservazione separati avremo un principio di conservazione dell’energia-impulso per l’omogeneità dello spazio-tempo, cioè tutti i punti dello spazio-tempo sono equivalenti e non esistono punti privilegiati. i principi di conservazione legati alle simmetrie globali dello spazio-tempo si aggiungono al requisito di covarianza, **l’**invarianza delle leggi fisiche per trasformazioni di Lorentz delle coordinate.
Impulso ed energia nella relatività speciale
**Impulso nella meccanica classica
**L’impulso p, o quantità di moto, è è il prodotto di una massa per la sua velocità:
la freccia sopra indica che sono vettori, cioè hanno anche una direzione e tre componenti spaziali, mentre la massa a riposo è uno scalare, un numero
**Energia cinetica nella meccanica classica
**L’energia cinetica K è data dalla formula
Legge del moto
La legge del moto di Newton, forza uguale a massa per accelerazione, F = ma, si può riscrivere spostando a destra la causa (la forza) ed a sinistra l’effetto, e sostituendo la definizione di impulso come
La massa m qui è l’inerzia, cioè la resistenza all’accelerazione
Impulso relativistico
L’impulso in relatività ristretta deve essere ridefinito rispetto alla fisica classica, in cui è il prodotto di massa e velocità, per tener conto della dilatazione dei tempi. Se:
- p è l’impulso di un corpo di massa a riposo m e velocità v
- m è la massa a riposo del corpo, in un sistema di riferimento in cui è fermo
- γ è il fattore di Lorentz per la velocità relativa v
L’impulso e la velocità sono vettori 3D, con tre componenti lungo gli assi cartesiani.
Relazione tra impulso, energia e massa per m > 0 e v < c
Nella relatività ristretta energia totale ed impulso sono legati tra di loro come lo spazio ed il tempo:
- sono le quattro coordinate di un vettore in un spazio a quattro dimensioni (E/c, p_(x) , p_(y) , p_(z) )
- l’energia si divide per c per avere dimensioni omogenee
- (p_(x) , p_(y) , p_(z) ) sono le componenti lungo i tre assi cartesiani di un vettore 3D di modulo
Energia totale e modulo dell’impulso sono legati dalla formula
La prima grandezza a sinistra è la stessa per tutti gli osservatori in moto relativo uniforme, un invariante tra sistemi di riferimento inerziali.
Nello spaziotempo a quattro dimensioni è il quadrato della lunghezza del vettore energia-impulso.
Nella formula può comparire solo la lunghezza del vettore 3D impulso perchè lo spazio è isotropo, non ha una direzione privilegiata.
Energia totale e massa
Dalle relazioni precedenti per impulso ed energia si ricava la formula per l’energia totale relativistica di un corpo in moto, libero, cioè non soggetto a forze esterne e quindi con energia potenziale nulla. Se:
E è l’energia totale di un corpo, di massa a riposo m, in movimento con velocità v
m è la massa a riposo del corpo, in un sistema di riferimento in cui è fermo
γ è il fattore di Lorentz per la velocità relativa v
c è la velocità della luce
Energia in quiete
Supponiamo che un corpo di massa m sia fermo per l’osservatore, sappiamo che γ = 1 se v = 0, quindi ricaviamo per l’energia E₀ di un corpo in quiete il valore:
Quindi un corpo possiede energia anche se è fermo nella teoria della relatività ristretta, ed anzi si tratta di una grandissima quantità di energia anche se la massa m è piccola, perchè il quadrato della velocità della luce c² è un numero molto grande.
Energia cinetica
Torniamo al caso generale di un corpo in movimento con velocità v, utilizzando le formule precedenti per l’energia totale e l’energia a riposo possiamo calcolare l’energia cinetica K
Energia cinetica ed impulso per velocità piccole
Per v = 0 o comunque v << c, cioè nel caso in cui la velocità è molto piccola rispetto a quella della luce, si può approssimare γ con 1.
Ponendo γ = 1 nella formula dell’impulso relativistico si ritrova la formula della meccanica classica
Sempre se la velocità v è piccola rispetto a quella luce nella formula per l’energia cinetica si può utilizzare l’approsimazione lineare
ottenendo il limite per basse velocità dell’energia cinetica, in cui si elimina la costante c
non a caso è la stessa formula della meccanica classica, in cui ricade la relatività ristretta nel caso in cui le velocità in gioco sono piccole rispetto a quelle della luce.
Energia ed impulso per una particella di massa nulla
Nel caso particolare di particelle che si muovono sempre alla velocità della luce c il fattore gamma di Lorentz diverge ad infinito, quindi non è immediato utilizzare le formule precedenti.
Se m = 0 la particella si muove sempre alla velocità della luce c, ed il rapporto tra energia totale ed il modulo dell’impulso è costante ed uguale alla velocità della luce
L’ultima formula è utile per definire l’impulso di un fotone, un quanto di luce di energia E uguale alla costante di Planck moltiplicata per la frequenza
Equazione del moto della relatività speciale
La legge del moto, noto anche come equazione di Minkowski, nella relatività speciale è
formalmente la stessa della meccanica classica, a parte che il valore dell’impulso non è lo stesso, ma per alte velocità è corretto con il fattore gamma di Lorentz.
erchè brillano il Sole e le stelle: energia dalle reazioni nucleari
Nelle stelle, come il Sole, i nuclei di elementi più leggeri, come l’idrogeno, si combinano con una reazione di fusione nucleare per formare nuclei più pesanti e più stabili, come l’elio, liberando energia nel processo.
La fusione nucleare è la fonte di energia dell’Universo.
In questi processi la somma delle masse dei reagenti iniziali è leggermente superiore a quella dei prodotti finali, ad es. dello 0,5%, la differenza di massa è stata convertita in energia.
La relatività ristretta con la sua relazione tra massa ed energia spiega la produzione di energia e permette di calcolarla con precisione. Infatti la quantità di energia liberata nel processo è la differenza di massa moltiplicata per il quadrato della velocità. Un’altra brillante prova della validità della teoria.
- A.Sommerfeld, in “Naturwissenschaft Rundschau”, 1, pg. 97. Articolo ristampato in “Gesammelte Schriften”, IV, pg. 640 (1968)
Cit. in John Wheeler, Edwin Taylor - “Spacetime Physics”, cap. 3, “Stessa legge per tutti” (titolo decisamente non scelto a caso)↩︎