La grande storia del tutto - Parte Prima

Libri per la storia dell’universo, della terra, della vita, e dell’umanità. E per capire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo.
Parte Prima



Indice

  1. Introduzione
  2. Verso una storia globale
  3. L’avvicinamento della storia alla scienza
  4. La grande storia del tutto

I volumi

  1. David Christian - Dall’origine
  2. Bill Bryson - Breve storia di (quasi) tutto
  3. Guido Tonelli - Genesi
  4. Jim Baggott - Origini
  5. Luca e Francesco Cavalli-Sforza - Chi siamo
  6. Edward O. Wilson - La conquista sociale della terra

Gli Indispensabili
Per chi non ha tempo di leggere tanti libri ma solo un paio:

  1. Jim Baggott - Origini
  2. David Christian - Dall’origine

ChronoZoom, Una esplorazione interattiva delle scale temporali

ChronoZoom, Una esplorazione interattiva delle scale temporali

Introduzione

Di solito si pensa alla storia come una successione di eventi politici, militari e culturali. Limitata geograficamente all’europa occidentale ed al mediterraneo. Limitata temporalmente dall’invenzione dell’agricoltura,della scrittura e delle prime società statali fino ai giorni nostri. Ristretta allo studio di una civiltà, nazione od impero alla volta. Senza nessun collegamento interdisciplinare con le scienze naturali e sociali. La storia come descrizione di “un maledetto fatto dopo l’altro”, per lo studioso Jared Diamond, incapace di spiegare e formulare previsioni perchè non si basa sulla scienza moderna, ma solo sulla limitata cultura umanistica. Così è sempre stata insegnata e continua ad essere trattata nelle scuole di ogni ordine e grado.

Storia e scienza

Il grande scienziato italiano Luca Cavalli Sforza ha integrato nei suoi studi di genetica, migrazioni ed evoluzione delle popolazioni umane, altre discipline come antropologia, geografia e linguistica. I suoi volumi Storia e geografia dei geni umani (1997), e Geni, popoli, linguaggi hanno avuto grande impatto e demolito le ideologie razziste, dimostrando l’inesistenza delle razze umane.
Un altro biologo, l’americano Edward Osborne Wilson, ha introdotto nel 1975 la sociobiologia, con il volume Sociobiologia: La Nuova Sintesi, cioè lo studio sistematico delle basi biologiche di ogni forma di comportamento sociale. I principi, i metodi e la terminologia della genetica e della teoria dell’evoluzione si possono applicare sia agli studi sugli animali (topi e mosche), che a quelli sugli esseri umani.
Il biologo Eugene Stoermer ed il chimico Paul Crutzen (Premio Nobel 1995, per gli studi sull’ozono nell’atmosfera) hanno proposto il termine Antropocene (P.Crutzen, Benvenuti nell’Antropocene. L’uomo ha cambiato il clima, la Terra entra in una nuova era) per l’epoca geologica attuale, nella quale l’essere umano e la sua attività sono le cause principali delle modifiche territoriali, ambientali e climatiche. Il termine deriva ovviamente dal greco anthropos, che significa uomo, ed indica l’ultima parte dell’Olocene, l’era geologica più recente iniziata circa 11.700 anni fa.

La grande storia del tutto

Attrae sempre più interesse la Big History , storia del tutto, che studia la storia dall’origine dell’universo (big bang) ad oggi, utilizzando un approccio multidisciplinare basato sulla combinazione di numerose discipline scientifiche e umanistiche. Se la storia convenzionale si concentra sulla civiltà con l’umanità al centro, la storia del tutto pone la storia umana nel più ampio contesto della storia dell’universo e dell’ambiente, una quarta rivoluzione copernicana. Tipicamente nei corsi si dedica un terzo del tempo al cosmo ed alla terra, un terzo alla nascita vita ed all’evoluzione delle specie, un terzo alla storia dell’umanità dai primi ominidi.
L’esistenza umana viene esplorata in un contesto molto più ampio, cercando tendenze, temi e modelli universali su lunghi periodi di tempo. La Big History esamina il passato utilizzando molte scale temporali, dal Big Bang alla storia contemporanea, basandosi sulle ultime scoperte di fisica, astronomia, astrofisica, chimica, geologia, climatologia, biologia, genetica, teoria dell’evoluzione, paleontologia, ecologia, geografia, antropologia, archeologia, psicologia, economia e demografia. Adifferenza della storia convenzionale, non c’è molta attenzione su stati, civiltà, guerre, confini ed epoche storiche specifiche (antica roma, rinascimento, …).
Lo storico americano David Christian insegna Big History dal 1989 all’università Macquarie di Sidney (Australia) ed è considerato il fondatore della disciplina. Ha pubblicato diversi volumi tra cui Maps of Time, Introduction to Big History (2005), ed il più divulgativo Origin Story (2018), tradotto anche in italiano. Nel 2011 insieme al fondatore di Microsoft Bill Gates ha lanciato il Big History Project, per promuovere l’insegnamento globale della storia del tutto, come il tentativo di comprendere, in modo unificato, la storia del Cosmo, della Terra, della Vita e dell’Umanità, a partire delle scuole secondarie di tutto il mondo. In merito su può vedere la presentazione del Big History Project e un articolo sul New York Times del 7 settembre 2014, So Bill Gates Has This Idea for an History Class … Altri contributori importanti alla Big History sono il geofisico Walter Alvarez, l’astrofisico Eric Chassoin, la storica Cynthia Stokes-Brown.
Per la diffusione in Italia del progetto un ovvio problema è l’incompetenza della stragrande maggioranza di chi dovrebbe insegnarla su almeno 3/4 degli argomenti del programma. Infatti i docenti in storia di solito sono laureati in lettere e filosofia, od altre materie umanistiche, e sono del tutto ignoranti nelle materie scientifiche fondamentali per il corso. Inoltre i materiali didattici sono quasi tutti in inglese, e gli studenti dovrebbero abituarsi a studiare in inglese, non in italiano, fin dalle medie superiori.

  1. David Christian, La storia del mondo in 18 minuti, TED Los Angeles 2011

I Volumi

David Christian - Dall’origine

Una grande storia del tutto

Mondadori (2019), 357 pag., trad.it. di “Origin Story: A Big History of Everything”, Penguin (2018)

Tutta la storia dell’universo, della vita e dell’uomo in meno di trecento pagine, direttamente dallo studioso che ha fondato la disciplina della Big History, David Christian, storico dell’impero russo e dell’unione sovietica, della Macquarie University di Sidney. Una grande storia del tutto dal big bang alle prime stelle, dal nostro sistema solare alla vita sulla Terra, i dinosauri, l’homo sapiens, l’agricoltura, l’era glaciale, gli imperi, i combustibili fossili, l’allunaggio e la globalizzazione. Una sintesi efficace che mappa le relazioni tra le più diverse discipline scientifiche ed umanistiche, in un quadro generale che supera il sapere specialistico, destinato al grande pubblico ed agli studenti dei licei. Dall’ introduzione iniziale:
Ci ritroviamo in questo universo non per una nostra scelta, in un tempo ed un luogo non di nostra scelta. Per qualche instante, come lucciole cosmiche, viaggeremo con altri esseri umani, con i nostri genitori, con le nostre sorelle e i nostri fratelli, con i nostri figli, con gli amici ed i nemici. Viaggeremo inoltre, con altre forme di vita, dai batteri ai babbuini, con rocce e oceani e aurore polari, con lune e meteore, con pianeti e stelle, con quark e fotoni e supernovae e buchi neri, con pallottole e telefoni cellulari, e con tanto ma tanto spazio vuoto. Il corteo è ricco, pittoresco, cacofonico e misterioso, e, anche se noi umani finiremo con l’abbandonarlo, proseguirà. Nel futuro remoto altri viaggiatori vi si uniranno, e lo abbandoneranno. Alla fine, però, il corteo si disperderà. Tra qualche fantastilione di anni, svanirà come uno spettro all’alba, dissolvendosi nell’oceano di energia dal quale ha avuto origine.

La cronologia è divisa in otto soglie di complessità crescente, transizioni in cui emerge qualcosa di nuovo e più complesso:

1.principio dell’universo
2.galassie e stelle
3.nuovi elementi chimici
4.dalle molecole a lune, pianeti, sistema solare
5.comparsa della vita
6.primi ominidi
7.invenzione dell’agricoltura
8.Antropocene

Le idee sull’evoluzione cosmologica in termini di flussi di energia ed entropia sono ispirate dall’astrofisico Eric Chaisson. Un ovvio limite del libro di Christian deriva dalla sua formazione come storico ed umanista, quindi senza una solida preparazione nelle scienze esatte, matematica, fisica, chimica. Di conseguenza ha potuto consultare per le prime due parti solo fonti divulgative e di seconda mano, non direttamente i lavori scientifici ed i testi più autorevoli ed aggiornati. Per questo si consiglia di affiancarlo con un volume come quello di Jim Baggot, Origini: La storia scientifica della creazione, più approfondito ed accurato per la storia del cosmo e della biosfera.
Dalla seconda di copertina:
“Perché ci troviamo su questo pianeta, in questo preciso luogo e in questo preciso tempo? Qual è il nostro ruolo in un sistema così complesso, che non riusciamo ancora a comprendere pienamente? E, soprattutto, è possibile servirsi della scienza per raccontare la storia dell’universo, della Terra e degli organismi viventi e trovare risposta a quelle domande che da sempre ci tormentano?
La soluzione avanzata da David Christian, docente di storia cresciuto tra Nigeria, Galles e Canada, è la Big History, la «storia del tutto», una narrazione delle origini in chiave moderna, laica e unificante. Un progetto storiografico articolato, di respiro globale, tanto innovativo quanto saldamente ancorato alla scienza, che tiene insieme vaste aree della conoscenza, società e culture diverse. Un approccio in grado di riassumere con una manciata di leggi interpretative gli ultimi 13,82 miliardi di anni di vita dell’universo: dal big bang al sistema solare, dagli oceani ai minerali, dai dinosauri ai primati, dall’arte rupestre alle guerre mondiali, dal nomadismo a internet. Al cuore di questa moderna narrazione delle origini c’è l’idea di una complessità crescente: la successione di condizioni fortunate e vantaggiose ha infatti permesso l’evoluzione di qualcosa di piccolo e semplice come un atomo in forme sempre più complesse, in un processo che continua a svolgersi sotto i nostri occhi. Oggi pensiamo di poter controllare il cambiamento, ma le attività umane hanno modificato la distribuzione e il numero degli organismi viventi, alterato la chimica degli oceani e dell’atmosfera, riorganizzato i paesaggi naturali e squilibrato gli antichi cicli chimici che presiedono alla circolazione di azoto, carbonio, ossigeno e fosforo. E le conseguenze potrebbero costituire una minaccia per tutti i risultati conquistati. Per questo bisogna impegnarsi affinché la complessità crescente conduca a una gestione consapevole dell’intera biosfera, …”


Jim Baggott - Origini

La storia scientifica della creazione

Adelphi, (2017), 446 pagine, trad.it. di “Origins: The Scientific Story of Creation”, Oxford University Press (2015)

Jim Baggott è uno scrittore e divulgatore scientifico inglese con una solidissima formazione scientifica: dottorato e ricerca post-doc in chimica fisica, meccanica quantistica e teoria del legame chimico, ad Oxford e Stanford (la Oxford University è anche l’editore dei suoi libri). La competenza in fisica e chimica si vede nella lucidità dell’esposizione della storia della creazione, dal big bang alla coscienza umana, in questo capolavoro di divulgazione.
Un tour de force informativo conciso ed esauriente, che tratta con semplicità e chiarezza argomenti molto complessi, le dodici origini: dello spazio, del tempo e dell’energia (in principio), della massa (la simmetria si rompe), della luce (superfice di ultimo scattering [dispersione]), delle stelle e delle galassie (il firmamento si illumina), della complessità chimica (sintesi), del sole e dei pianeti (sol), di una Terra abitabile (terra firma), della vita (imperativo cosmico), delle cellule e degli organismi (simbiosi), dell’umanità (la macchia umana), della coscienza umana (cogito ergo sum).

Il volume nell’esposizione della storia del cosmo e della biosfera è superiore a quelli di Christian, Bryson, ed alla divulgazione spicciola di moda (e da vetta delle classifiche di vendita), anche di noti scienziati,che spacciano fisica non confermata “da fiaba”, fairytale physics, verso cui Baggott ha polemizzato nel saggio Farewell to reality, (“Addio alla realtà: come la fisica fiabesca ha tradito la ricerca della verità scientifica”). Contiene un’interessante discussione sull’origine dell’uomo e della coscienza, ma non tratta la storia dell’umanità (Antropocene od Oligocene, invenzione agricoltura, rivoluzione industriale), che va cercata invece nei lavori degli storici, come Sapiens, di Yuval Noah Harari, e degli antropologi, come Armi,Acciaio e Malattie, di Jared Diamond Cannibali e Re di Marvin Harris, L’Alba di Tutto di Graeber e Wengrow.

Dall’introduzione dell’autore:
Negli ultimi anni, nel campo della fisica, siamo stati sommersi da opere di divulgazione che ci hanno raccontato le nuove teorie del tutto, o ci hanno spiegato che viviamo in quello che è soltanto uno tra molti universi. Benché vengano sempre presentate come scienza, in verità nessuna di queste teorie è accettata al di fuori di una cerchia di teorici relativamente ristretta, né offre in effetti alcuna spiegazione rilevante per la nostra storia. Ho scritto altrove a proposito di questa fisica non confermata – «da fiaba» – e credo (quanto meno spero) che i lettori stiano diventando sempre più diffidenti nei suoi confronti.[Nota: in Farewell to reality ] Che fare, allora, quando i telegiornali ci assalgono strillando nei titoli l’ennesima scoperta fondamentale per la comprensione delle nostre origini – salvo ritrattare le conclusioni qualche mese dopo, nel momento in cui emerge che l’analisi era difettosa e l’annuncio prematuro? In tali circostanze è fin troppo facile perdere di vista che cosa debba realmente considerarsi un fatto scientifico. E che fare quando gli scienziati pubblicano libri in cui si schierano a favore delle proprie teorie predilette – teorie che forse pochissimi loro colleghi sono disposti ad accettare? È difficile sapere come interpretarle: dovremmo dar loro credito? In Origini ho cercato di distinguere i fatti indiscussi dalle spiegazioni che trovano largo seguito, dalle interpretazioni discutibili e dalle semplici congetture.

Tra le altre opere di Jim Baggott ricordiamo:

  1. Mass: The quest to understand matter from Greek atoms to quantum fields (trad.it. Massa )
  2. Higgs: The Invention and Discovery of the God Particle (trad.it. Il bosone di Higgs )
  3. Quantum Space: Loop Quantum Gravity and the Search for the Structure of Space, Time, and the Universe
  4. Atomic: The First War of Physics and the Secret History of the Atom Bomb, 1939-1949
  5. Beyond Measure: Modern Physics, Philosophy and the Meaning of Quantum Theory
  6. Quantum Reality: The Quest for the Real Meaning of Quantum Mechanics - A Game of Theories
  7. The Quantum Cookbook: Mathematical Recipes for the Foundations of Quantum Mechanics
  8. The Quantum Story: A history in 40 moments
  9. Farewell to Reality: How Fairytale Physics Has Betrayed the Search for Scientific Truth

Dalla quarta di copertina:

“È possibile tracciare in un’unica, serrata narrazione la «storia materiale» dell’universo dal big bang all’evoluzione della coscienza di Homo sapiens? Sì, lo è, se al compito – ambizioso ai limiti dell’azzardo – provvede uno scienziato come Jim Baggott, con il suo approccio al contempo rigoroso e affascinante. Ricorrendo alle più recenti acquisizioni di tutte le discipline funzionali all’impresa – astrofisica e biologia evoluzionistica, cosmologia e genetica –, Baggott risale infatti, in puntuale successione cronologica, a tante «origini» correlate e distinte, ognuna inquadrata come una sequenza chiave: dalla formazione dello spaziotempo e della massa-energia, pochi istanti dopo il big bang, all’apparizione della luce, dalla genesi delle galassie fino al progressivo delinearsi della «nostra» porzione di universo con la nascita del sistema solare e della Terra. Nell’ambiente caldo e umido di quest’ultima si creeranno le condizioni per l’origine forse più misteriosa e imperscrutabile, quella della vita. Il manifestarsi dei primi organismi terrestri unicellulari, circa quattro miliardi di anni fa, innesca quel processo evolutivo che culminerà nell’emersione di Homo sapiens: un percorso lungo e tormentato, «interrotto a più riprese dalle imprevedibili brutalità del caso» – ere glaciali, eruzioni vulcaniche, impatti con asteroidi –, responsabili di periodiche estinzioni di massa…”


Guido Tonelli - Genesi

Il grande racconto delle origini

Feltrinelli(2019), pag. 219, 1° ed.

Un volume di piacevole lettura di un grande scienziato italiano, molto attento alla divulgazione per il grande pubblico, ed al rapporto con la cultura umanistica. Guido Tonelli è professore ordinario di Fisica all’Università di Pisa, ed ha guidato l’esperimento CMS (Compact Muon Solenoid), lungo il tunnel dell’acceleratore LHC (Large Hadrons Collider) del CERN di Ginevra, che ha rilevato per la prima volta il bosone di Higgs, contemporaneamente all’esperimento ATLAS , guidato invece da Fabiola Gianotti, attuale direttrice del Centro Europeo Ricerche Nucleari.

In questo agile volumetto, forse un pò meno approfondito di quello di Jim Baggott, ma naturalmente superiore a quello del letterato Bill Bryson, si trova il racconto di prima mano di alcune delle più recenti scoperte scientifiche, esposte con grande chiarezza da uno dei protagonisti.

Dalla quarta di copertina:

Forse avevano davvero ragione i Greci, che in principio era il caos. Molte osservazioni della fisica moderna sembrerebbero confermarlo. Ma cos’è successo nei primi istanti di vita dell’universo? Davvero la scienza del XII secolo fa ritornare d’attualità il racconto di Esiodo, che racchiude l’origine del tutto in un verso splendido e fulminante: “All’inizio e per primo venne a essere il caos”? E oggi l’universo è il sistema organizzato e affidabile che ci appare o è dominato ancora dal disordine? Per rispondere, ogni giorno schiere di uomini e donne esplorano gli angoli più reconditi della materia, usano i grandi telescopi o i potenti acceleratori di particelle per ricostruire in dettaglio i sottili meccanismi attraverso i quali la meraviglia che ci circonda ha acquistato caratteristiche che ci sono così familiari, per cercare di capire quella strana singolarità che ha dato origine all’universo e raccogliere indizi sulla sua fine. Dunque possiamo dirci che gli acceleratori di particelle oggi, come il racconto dei Greci ieri, stanno cercando di rispondere alla più antica tra tutte le domande? E allora si vede come costruire una cosmogonia non sia più affare per specialisti e il mito e la scienza abbiano in fondo la stessa funzione: permettere all’essere umano di trovare il proprio posto nell’universo, “consentire a tutti di fare proprio il grande racconto delle origini che la scienza moderna ci consegna, per capire le nostre radici più profonde e trovarvi spunti con i quali affrontare il futuro”.



Bill Bryson - Breve storia di (quasi) tutto

TEA(2019), 590 pagine, nuova ed. it., trad.it. di “A Short History of Nearly Everything”, Broadway Books(2003)

Bill Bryson è un famoso scrittore e giornalista americano, autore di libri di viaggi, biografie e testi di grammatica inglese. Dopo aver visto il cult movie A spasso nel bosco con Robert Redford, Nick Nolte, Emma Thompson, molti avranno letto Una passeggiata nei boschi, sul folle tentativo di percorrere a piedi i 3.500 km del sentiero di trekking dei Monti Appalachi, attraverso tredici stati degli USA.

Altri si sono tuffati nell’epoca elisabettiana di William Shakespeare leggendo la magistrale biografia “Il mondo è un teatro”. Per Bryson, un letterato, la scienza insegnata a scuola appariva distante e sconosciuta, i libri ed i professori non riuscirono a trasmettergli la passione per quelle conoscenze, non approfondirono mai i perché, i come e i quando. Parlando dell’autore di un testo di scienze: era come se, con sobrietà, volesse mantenere il segreto su tutte le cose interessanti rendendole incomprensibili.

Uno scrittore di formazione umanistica, che però un giorno si rese conto della sua colossale ignoranza in materia scientifica, un pò come Umberto Eco che ricordava che quando doveva parlare di matematica si sentiva “inadeguato come un impotente che parla di sesso”. Oppure come Italo Calvino che riconosceva in Galileo Galilei il più scrittore italiano di tutti i tempi (per la prosa, perchè ovviamente per la poesia dovrebbe competere con tale Dante Alighieri).

Con le stesse parole di Bill Bryson:
Mentre ero in volo sul Pacifico e guardavo pigramente dal finestrino l’oceano illuminato dalla luna, mi si presentò alla mente, con una forza piuttosto inquietante, la consapevolezza di non sapere nulla dell’unico pianeta sul quale mi sarebbe mai capitato di vivere.
Quanto è grande, infatti, il nostro pianeta? Come è fatto? Quali leggi ne governano il moto, la natura e i fenomeni? Da qui nasce il suo impegno di informarsi ed colmare le sue lacune, ed il progetto di un nuovo libro, dedicato al sapere scientifico in un linguaggio semplice ed accessibile a tutti.

Il risultato è il bestseller Breve storia di (quasi) tutto, un romanzo dell’evoluzione della moderna concenzione scientifica dell’universo, che racconta la storia delle scienze attraverso le storie personali degli scienziati protagonisti delle più famose scoperte: la teoria della relatività, il Big Bang, le leggi dell’evoluzionismo, la comparsa dell’uomo sulla terra, la doppia elica del DNA, la scoperta della meccanica quantistica, chimica, geologia, paleontologia, astronomia, antropologia e fisica delle particelle.

Caldamente consigliato soprattutto per chi sa nulla di materie scientifiche, e viene rimbalzato senza capire nulla dai primi capitolo di libri come quello di Jim Baggot. Od addirittura trova difficili persino il libro di Tonelli o quello di Christian. E’ disponibile anche una edizione illustrata per i ragazzi delle medie inferiori (11-14 anni), “Storia (molto) breve di quasi tutto”, (Salani Ed., 2019).

Naturalmente, visto che Bryson è uno scrittore, un letterato e non uno è scienziato, nel libro ci sono alcune cappellate ed errori, segnalati impietosamente in un sito, Errata and corrigenda . Ma niente di troppo grave rispetto ai pregi di un libro scritto molto bene, e comprensibile a tutti.



Luca e Francesco Cavalli-Sforza - Chi siamo

La storia della diversità umana

Codice(2013), 443 pagine, nuova ed. riveduta, 1° ed. Mondadori(1993)

Uno degli scienziati che hanno più influenzato Jared Diamond è senza dubbio il grande genetista ed antropologo italiano Luigi Luca Cavalli-Sforza. Lo studioso genovese, in opere monumentali come “Geni, Popoli e Lingue. La Storia della diversità umana” e “Storia e geografia dei geni umani”, ha tracciato la genetica delle popolazioni umane negli ultimi centomila anni e confrontato i risultati con i dati della biologia, della linguistica, dell’archeologia e della demografia fino a raggiungere una sintesi unitaria. Cavalli-Sforza dimostra che tutta l’umanità deriva da una singola razza originaria dell’Africa orientale di 100 mila anni fa, fornendo la definitiva confutazione scientifica del razzismo, relegato tra le assurdità della storia. “Chi siamo” è una sintesi per il grande pubblico, redatta insieme al figlio Francesco, anche lui brillante scienziato, e più volte ristampata in diverse edizioni.

Dalla quarta di copertina:

Nel 1993 Luca e Francesco Cavalli Sforza davano alle stampe “Chi siamo. La storia della diversità umana”, un grande classico della divulgazione scientifica che, dimostrando l’origine comune africana dell’umanità moderna e smontando pezzo per pezzo il concetto di razza, portava con sé un messaggio di unità e tolleranza. Oggi, vent’anni dopo, quel messaggio è più attuale che mai, e “Chi siamo” ritorna in una nuova veste, rinnovata nei contenuti e nell’iconografia. Le illustrazioni e le numerose mappe a colori, ma soprattutto i numerosi scatti di Giovanni Porzio - giornalista, reporter e fotografo giramondo - diventano così l’ideale contrappunto visivo al racconto delle nostre origini, ma anche un omaggio al viaggio umano e professionale di uno dei più grandi scienziati del Novecento.



Edward O. Wilson - La conquista sociale della Terra

Raffaello Cortina Ed.(2013), 356 pagine, trad. it. di “The Social Conquest of Earth”, Liveright(2012)

Il biologo statunitense Edward Osborne Wilson, nato nel 1929, è il fondatore della Sociobiologia, intesa come lo studio sistematico dell’evoluzione biologica del comportamento sociale, sia degli animali che degli uomini, un prodotto dell’interazione tra l’eredità genetica e gli stimoli ambientali. Un campo di indagine a metà strada tra le scienze della natura e le discipline sociali basato sulla teoria dell’evoluzione di Darwin, di cui un altro importante esponente è il zoologo inglese Richard Dawkins. Wilson si è occupata a fondo anche di biodiversità, oltre che del comportamento sociale delle formiche. Tra le sue tante opere ricordiamo “Sociobiology. The New Synthesis”, “The Ants”,“On Human Nature”,“The diversity of Life”, “Lettere ad un giovane scienziato”,“Il significato dell’esistenza umana”, “Le origine profonde delle società umane”, “Metà della Terra - Salvare il futuro della vita”, “Storie dal mondo delle formiche”. “La conquista sociale della terra” è il punto di vista della sociobiologia sulla nascita delle società umane.

Dalla quarta di copertina:

Nel volume l’autore delinea lo sviluppo di Homo sapiens dallo stadio iniziale alle più importanti conquiste creative. Nel rielaborare la storia dell’evoluzione umana, attinge alla sua straordinaria conoscenza della biologia e del comportamento sociale per illustrare l’origine della nostra condizione attraverso una limpida e incalzante narrazione. Wilson mostra come, dagli insetti sociali all’uomo, l’evoluzione non sia stata sospinta solo dall’egoismo genetico e dalla competizione individuale, ma anche dallo sviluppo di comportamenti sociali e cooperativi sempre più elaborati all’interno dei gruppi. È stata una forza evolutiva a guidare la conquista sociale della Terra da parte dell’uomo. Ora però abbiamo accelerato a tal punto, attraverso una crescita non regolamentata e incondizionata, da minacciare il pianeta così come lo conosciamo. “La conquista sociale della Terra” presenta una provocatoria teoria delle nostre origini che delinea l’evoluzione del vivente “da un inizio tanto semplice” all’attuale e pericolosa “civiltà delle Guerre Stellari”.